In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del contratto di consulenza commerciale e mettiamo a disposizione un fac simile di contratto da scaricare.
Contratto di Consulenza Commerciale
Il contratto di consulenza commerciale è una tipologia contrattuale che si stipula tra il consulente, un professionista ed una azienda. Ci si trova, pertanto, nell’ambito dei contratti business to business anche detti B2B, ossia operazioni commerciali che avvengono tra organizzazioni aziendali come il produttore e il fornitore, il rivenditore e il grossista o il grossista e il produttore.
Nei contratti B2B la libertà contrattuale, proprio perché i soggetti coinvolti sono organizzazioni aziendali, è massima e la tutela delle parti è affidata al contratto stesso; a differenza, invece, dei contratti B2C, business to consumer, in cui è la legge stessa a tutelare la parte debole del contratto, quale è il consumatore.
Vediamo più nel dettaglio cosa si intende quando si parla di contratto di consulenza commerciale.
Dal punto di vista formale, tale tipologia contrattuale è inquadrata come un contratto di prestazione d’opera intellettuale.
Il consulente utilizza i propri strumenti e mezzi, ponendo in proprio capo il rischio relativo alla riuscita del lavoro concordato, in funzione delle istruzioni date dal soggetto committente. Non ci sono divieti che una parte di prestazione presenti anche un carattere di opera manuale, oltre a quella intellettuale, ma, rispetto all’intera obbligazione, tale parte dovrà essere minima.
Le caratteristiche che dovrà avere il professionista sono ampie: potrà essere un soggetto per cui non è richiesta l’iscrizione ad un albo professionale, come il caso del consulente di marketing, ma potrebbe anche essere un consulente iscritto a relativo albo, proprio come statuito dal codice civile in materia di professioni intellettuali. In ogni caso, la tipologia contrattuale non cambierà nella sostanza, ciò in virtù del fatto che la disciplina rimane analoga.
Vediamo adesso quali sono le caratteristiche principali di un contratto di consulenza che seguendo le più generali norme in materia contrattuale, di cui all’artt. 2229 c.c. e ss., si uniforma a quanto legislativamente previsto per i contratti di prestazione d’opera intellettuale.
Prima di tutto, la forma: è un contratto a forma libera, pertanto questo potrà seguire la forma orale o quella scritta, l’importante è che la volontà delle parti risulti essere chiara ed evidente. La raccomandazione, nonostante la vigenza della liberalità delle forme, è che il contratto venga redatto in forma scritta. Questo ai fini di tutela di entrambe le parti, ricordando che in caso di controversie il contratto sarà una fondamentale prova dell’accordo e delle sue condizioni. Nel caso in cui, invece, sia la Pubblica Amministrazione ad avvalersi del sostegno di un consulente esterno, il contratto di consulenza commerciale per essere valido dovrà essere obbligatoriamente redatto in forma scritta.
Collegato alla liberalità delle forme c’è la forse scontata precisazione che il contratto deve essere il frutto di un accordo consensuale. Qualora venga dimostrato che nei confronti di una delle due parti sia stata utilizzata una coercitività, l’accordo perderà di valore.
Andando ora alla tipologia di rapporto che si instaura, come già anticipato, l’accordo non crea alcun vincolo di subordinazione tra le parti. Pertanto, il professionista si occuperà di organizzare la gestione dell’incarico mediante i propri mezzi e l’esecuzione della prestazione sarà prevalentemente personale, nei confronti del cliente committente, e a carattere intellettuale, con discrezionalità ed autonomia nell’esecuzione dell’incarico a seguito dell’ottenimento di un giusto compenso.
Il contratto di consulenza commerciale si caratterizza da un rapporto decisamente fiduciario che si crea tra il proprio cliente e il professionista. Nell’eseguire l’opera, quindi, il consulente seguirà personalmente l’incarico in oggetto, sempre considerando la possibilità per quest’ultimo di avvalersi, sotto la propria responsabilità e direzione, di ausiliari e sostituti. Attenzione a verificare però che tale opzione sia consentita dagli usi o dal contratto e che non sia incompatibile con l’oggetto della prestazione.
Quella del consulente, inoltre, non è una obbligazione di risultato ma di mezzi. Il professionista, quindi, si impegna a svolgere l’attività richiesta con la perizia e la diligenza dovute nell’esercizio della relativa professione, sempre nel rispetto delle nozioni tecniche della professione svolta e delle regole in essere, senza preoccuparsi di dover garantire un determinato risultato.
In capo al consulente si potrà ravvisare una responsabilità nel caso in cui ci sia un inadempimento, inteso come la violazione dei propri obblighi di perizia e diligenza, dal quale si determini un danno effettivo e certo, collegato ad un comportamento colposo o doloso allo stesso riconducibile. Si precisa, però, che nelle situazioni di particolare difficoltà, la responsabilità del professionista si limita unicamente alla colpa grave o al dolo.
In ogni caso, il cliente presenta la possibilità in ogni situazione di recedere dal contratto retribuendo l’importo per l’opera compiuta fino al momento del recesso e rimborsando al professionista le spese sostenute. Il consulente, dal canto suo, potrà recedere per giusta causa, avendo così diritto ad ottenere il compenso per l’attività svolta e il rimborso delle spese sostenute, le quali dovranno essere determinate in ogni singola situazione guardando anche il risultato utile ottenuto dal cliente. Fermo sempre l’obbligo, a carico di quest’ultimo, di anticipare le spese che risulteranno evidenti per il compimento dell’opera e di corrispondere gli acconti derivanti ai sensi degli usi. Il consulente, rientrando questo tra le proprie discrezionalità, potrà prestare gratuitamente la propria opera, senza motivare tale decisione.
Veniamo adesso al trattamento dei dati personali dei clienti che dovrà essere esercitato nei limiti del contratto e soltanto al fine del compimento dell’incarico professionale. Il consulente, infine, non potrà trattenere i documenti e le cose ricevuti dal cliente se non per il periodo necessario alla salvaguardia dei propri diritti, dove previsto e in via esemplificativa, si fa riferimento al diritto al compenso, ma sempre in ossequio di leggi. In ogni caso dovrà rispettare il segreto professionale nei riguardi della opera compiuta e dei suoi clienti.
Come si è avuto modo di precisare, la legge, per tale tipologia contrattuale, lascia ampia libertà alle parti relativamente all’oggetto dell’accordo; nonostante ciò è interesse dei contraenti che il contratto venga redatto in modo preciso e dettagliato, così da evitare problemi durante l’esecuzione della prestazione. I contratti redatti, infatti, devono avere la funzione di fornire una tutela totale, in ogni situazione.
Ciò premesso, numerosi sono i punti che non devono essere sottovalutati nella redazione di un contratto di consulenza commerciale in un’ottica di tutela del professionista
-Tipologia di attività svolta. In via esemplificativa, si cita un affiancamento in azienda finalizzato alla formazione per uno specifico processo lavorativo, ma anche una consulenza di marketing per l’elaborazione di un funnel o di una strategia complessiva. La consulenza potrà avere ad oggetto l’ottimizzazione di profili Instagram o LinkedIn o essere focalizzata sul personal branding. Le consulenze afferenti il diritto del web possono essere richieste da aziende che vogliono formare i propri dipendenti ad un approccio social o che si affacciano nel mondo del web per la prima volta. Pertanto, la consulenza potrà essere finalizzata ad una azione successiva (situazione tipica delle start-up) o fine a se stessa. Nella descrizione che viene fatta della tipologia di attività sarà necessaria la massima precisione.
-Precisazioni in merito agli strumenti utilizzati. Nel caso in cui il professionista si avvalga di strumenti quali reportistica, slide, tool specifici sarebbe il caso di precisarli, questo al fine di avere dei parametri che consentano di effettuare una valutazione sulla diligenza del consulente. Basti pensare all’ipotesi in cui il professionista non sia iscritto ad appositi albi, per svolgere la professione si presuppone che abbia specifiche competenze e conoscenze.
-Organizzazione dell’attività. Sarebbe preferibile indicare quante ore di lavoro sono previste, se l’attività venga svolta in azienda o per via telematica, ma anche la previsione di un eventuale rimborso spese.
-Ipotesi di cancellazione del programma. Anche questa è una ipotesi possibile, utile quindi indicare entro quanto il committente, senza incorrere nel pagamento di penali, potrà annullare l’appuntamento. In ogni caso e per qualsiasi eventualità, importante precisare come vengono calcolate le penali.
-Materiale utilizzato. Trattare anche la situazione relativa alla possibilità che strumenti quali audit, report e slide vengano consegnati al cliente. In tal caso il consulente dovrà tutelarsi imponendo dei limiti ai diritti d’uso sul materiale che è stato consegnato. Ogni informazione, materiale incluso, potranno essere mantenuti riservati e si potrà vietarne la commercializzazione e la divulgazione.
-Anticipazione delle spese per il compimento dell’incarico e rimborso spese di viaggio. È fondamentale la definizione di tali aspetti all’interno del contratto, così da evitare future controversie.
Come Compilare il Contratto di Consulenza Commerciale
Al fine di non essere la parte debole del rapporto contrattuale, è consigliabile che il professionista si presenti con il proprio contratto. Inoltre, un contratto completo è una garanzia per entrambe le parti. Vediamo, quindi, come redigere un contratto di consulenza commerciale che contenga tutti gli elementi essenziali.
Le principali clausole di un contratto di consulenza commerciale riguardano
-Parti. Precisare gli elementi identificativi delle parti, comprensive di ogni elemento utile;
-Data di inizio e fine rapporto. Fondamentale per dare una definizione temporale al rapporto contrattuale, si indicherà una data di inizio lavori e una di consegna.
-Oggetto del contratto. Soffermarsi su una dettagliata descrizione della consulenza che dovrà essere prestata, includendo anche specifiche aggiuntive ed allegati.
-Corrispettivo. Si potrà scegliere tra il corrispettivo orario o una paga fissa e mensile, con pagamenti scaglionati e possibili anticipi.
-Penali. Qualora ci sia un ritardo nel termine di consegna concordato, si potrà indicare un importo da corrispondere a titolo di penale.
-Rimborsi spese. Ci sono specifiche spese che vengono sostenute dal consulente, come quelle di viaggio, che potranno essere rimborsate con precisa previsione.
-Esclusiva. Al fine di evitare che il consulente possa intraprendere affari con soggetti concorrenti del cliente, una clausola di esclusività dovrebbe disincentivare da tale attività.
-Riservatezza. Tramite detto articolo si evita che il professionista possa divulgare informazioni riservate.
-Proprietà intellettuale. Con riferimento al lavoro svolto dal consulente, tale clausola è utile a gestire i diritti di proprietà intellettuale.
-Subappalto. È facoltà delle parti stabilire se autorizzare o meno l’affidamento della consulenza a soggetti terzi.
-Foro competente. Qualora si dovesse assistere all’insorgere di una controversia è sempre preferibile indicare quale dovrà essere il Tribunale competente a dirimere ogni questione.
In questo modo il contratto di consulenza commerciale è completo e tutelante per tutte le parti del rapporto contrattuale.
Modello Contratto di Consulenza Commerciale
Di seguito è possibile trovare un fac simile contratto di consulenza commerciale in formato Doc da scaricare e da utilizzare come esempio. La bozza di contratto di consulenza commerciale può essere modificata inserendo i dati delle parti e gli altri elementi contrattuali mancanti, per poi essere convertita in formato PDF o stampata.