In questa guida spieghiamo come può avvenire il recesso del contratto di manutenzione caldaia e mettiamo a disposizione un fac simile di recesso del contratto di manutenzione caldaia.
Caratteristiche Contratto di Manutenzione Caldaia
Sempre più spesso le famiglie scelgono di stipulare un contratto di manutenzione per la corretta tenuta della propria caldaia. Una soluzione adottata anche dagli amministratori di condominio per garantire agli utenti un funzionamento continuativo e costante delle macchine, con la possibilità di ricorrere a riparazioni e sostituzioni ogni volta che sorge un problema.
Nella fase patologica del rapporto tra società di manutenzione e cliente, questi può ricorrere al recesso del contratto di manutenzione caldaia decidendo di interrompere il servizio di riparazione. Può succedere, infatti, che il lavoro svolto dal tecnico non soddisfi più le esigenze del cliente dal punto di vista economico oppure dal punto di vista organizzativo, perché abbastanza tempestivo negli interventi o, infine, nelle capacità professionali. In tutti questi casi è possibile inviare una comunicazione di recesso contratto direttamente al tecnico, manifestandogli la propria intenzione di sciogliersi dal vincolo contrattuale.
Il contratto di manutenzione caldaia ha come oggetto due tipologie di interventi, la manutenzione ordinaria della macchina e il controllo periodico dei fumi.
Con la manutenzione ordinaria il tecnico si obbliga a controllare la caldaia ogni anno o ogni due anni, ma sempre a cadenza fissa. Non è una manutenzione obbligatoria ma serve a tenere la macchina sempre efficiente e funzionante, prevenendo guasti importanti dovuti all’usura. Il fatto che la legge non la consideri obbligatoria non riduce la sua importanza e opportunità, dal momento che un controllo costante, anche se non frequente, impedisce il deterioramento delle parti più esposte all’usura e garantisce una vita più lunga all’impianto.
Quando si parla di controllo periodico dei fumi si fa riferimento alla verifica dell’efficienza energetica della macchina per assicurare massima sicurezza all’intero edificio. Questa tipologia di controllo è obbligatoria e va eseguita a cadenza fissa ogni anno, ogni due o quattro anni in base al combustibile e al tipo di impianto. Il controllo fumi deve essere eseguito da un tecnico specializzato in grado di prelevare parte dei prodotti utilizzati per la combustione per verificare la loro conformità alle normative vigenti. Anche i tempi dei controlli vengono determinati dal legislatore il quale stabilisce
-Controllo ogni 12 mesi in caso di caldaia a combustibile liquido o solido e con una potenza superiore a 100 kilowatt
-Controllo ogni 24 mesi in caso di impianti termici a combustibile solido o liquido dotato di potenza compresa tra 10 e 100 kilowatt. La stessa tempistica è prevista per quegli impianti che hanno una potenza maggiore di 100 kilowatt quando sono alimentati a gas metano o a GPL
-Verifica quadriennale quando l’impianto viene alimentato a gas metano o a GPL ed è dotato una potenza pari o inferiore a 100 kilowatt.
La sottoscrizione di un contratto di manutenzione caldaia può diventare una soluzione molto vantaggiosa sotto diversi punti di vista sia dal punto di vista economico che organizzativo. Un accordo di questo tipo, infatti, permette di usufruire di un servizio di manutenzione e riparazione con tariffe sempre agevolate, godendo anche di servizi aggiuntivi nei casi di malfunzionamenti più gravi. Inoltre, se la caldaia si guasta, il tecnico è tenuto a eseguire l’intervento anche nei fine settimana o in fasce orarie generalmente più complicate.
Un altro aspetto positivo riguarda il rapporto di fiducia che nasce tra proprietario e tecnico, dal momento che quest’ultimo, investito del ruolo di supervisore della macchina, ha anche l’autorità di consigliare la sostituzione di un pezzo o dell’intera macchina. Ciononostante, se sopravvengono delle difficoltà, vi è sempre la possibilità di recedere dal contratto liberandosi dal vincolo quando il rapporto di fiducia viene meno e l’accordo non risulta più vantaggioso per il cliente. Ma come si può recedere dal contratto manutenzione contratto senza incorrere in alcun problema?
Come Recedere dal Contratto di Manutenzione Caldaia
Il nostro legislatore ha previsto l’istituto del recesso del contratto anche nel caso di contratti di manutenzione della caldaia, a patto che il recesso venga comunicato al tecnico o alla società di manutenzione nelle forme giuste. Il proprietario può decidere se comunicare la sua volontà di recedere con una raccomandata con ricevuta di ritorno o con pec, indicando in modo chiaro e preciso le ragioni per le quali si avvale di questo istituto giuridico e la data in cui il contratto cessa.
Le ragioni che conducono al recesso possono essere diverse e non sono indicate dal legislatore, pertanto il proprietario non è vincolato a specifiche condizioni ma può decidere in qualsiasi momento e per qualunque ragione. Generalmente la decisione viene presa perché il tecnico non è più facilmente disponibile alle riparazioni, perché cambia città o quartiere, perché non ha eseguito correttamente le ultime riparazioni o perché si è conosciuto un tecnico più qualificato o più vicino alla propria abitazione.
Qualsiasi sia la causa, sarà necessario scrivere una lettera che contenga alcuni elementi identificativi che qui elenchiamo.
Per iniziare, occorre scrivere chiaramente che si tratta di un recesso dal contratto di manutenzione caldaia. Seguiranno i propri dati identificativi come nome, cognome, codice fiscale, luogo e data di nascita in qualità di dichiarante e titolare del rapporto contrattuale. Nella lettera vanno indicati anche gli estremi identificativi del contratto, come la data di stipula, il numero di protocollo e le indicazioni della società di manutenzione o del tecnico, senza tralasciare il suo codice fiscale, eventuale Partita Iva e il luogo dove si trova la società e dov’è ubicata la caldaia.
Nella parte dove si indica l’ubicazione della caldaia occorre indicare il modello, la marca e la matricola affinché non vengano lasciati margini di confusione o di errore ma dalla lettera si evinca in modo inequivocabile il rapporto contrattuale dal quale si intende recedere. Per dare massima evidenza alla propria volontà di porre fine al rapporto, si consiglia di indicare anche il proprio numero di telefono con un indirizzo e-mail, facilitando il compito del tecnico nel caso in cui voglia dare qualche comunicazione nei giorni successivi.
Per quanto riguarda la riconsegna dei documenti che si trovano nelle mani del tecnico e che sono di proprietà del titolare della caldaia, generalmente tali atti restano nelle mani del proprietario. Nel caso di accordi diversi che prevedono la custodia della documentazione presso l’azienda di manutenzione, la lettera di recesso deve richiedere in modo espresso anche quest’altro aspetto, convenendo data, ora e luogo in cui deve avvenire la riconsegna dei documenti, per fare in modo che il proprietario posso trasferire tutti i dati al nuovo tecnico nominato per la manutenzione.
Negli ultimi anni le associazioni di consumatori hanno innalzato i livelli di attenzione nei confronti degli utenti al fine di tutelarli e proteggerli da eventuali truffe. Ricordiamo che anche quando si tratta di condomini che stipulano attraverso l’amministratore come mandatario, devono essere applicate le medesime regole sopra descritte, poiché questi agisce sempre come soggetto privatistico. La tutela che viene offerta al consumatore è stata più volte confermata dalla giurisprudenza con diverse sentenze in materia.
Basti pensare alla storica pronuncia della Cassazione civile che ha definito il consumatore come la parte debole del rapporto (Cass. Civ. Sez. VI del 28 maggio 2019 numero 14475). Sentenza che ha fatto da apripista ad altre pronunce dello stesso tenore, attente a garantire massima attenzione al contenuto dell’obbligazione assunta, dando il giusto equilibrio strutturale tra contenuto e prestazione.
Tali norme non possono essere ignorate dalle società di manutenzione caldaie che spesso sono interessate solo ad avere una clientela stabile e rapporti remunerativi. In quest’ottica, è stata ritenuta vessatoria quella clausola che stabilisce un termine per la comunicazione della disdetta quando si presenti troppo anticipato rispetto alla scadenza dell’accordo.
Secondo il Tribunale di Cosenza, infatti, stabilire come termine per la disdetta 180 giorni prima della scadenza, crea uno squilibrio tra proprietario e tecnico o tra condominio e società di manutenzione, dovendosi richiedere una modifica degli accordi ai sensi dell’articolo 33 comma 2 lettera i del Codice dei Consumatori. (Sentenza numero 844 dell’11 maggio 2020 emessa dal Tribunale di Cosenza).
Fac Simile Recesso Contratto Manutenzione Caldaia
Di seguito è possibile trovare un fac simile recesso del contratto di manutenzione caldaia in formato Doc da scaricare e da utilizzare come esempio. La bozza di contratto di manutenzione caldaia può essere modificata inserendo i dati delle parti e gli altri elementi mancanti, per poi essere convertita in formato PDF o stampata.