In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del contratto di affitto di poltrona e mettiamo a disposizione un fac simile di contratto da scaricare.
Caratteristiche Contratto di Affitto di Poltrona
Il coworking è una pratica molto diffusa nei paesi europei ad ordinamento giuridico di common law. Questo perché in questi paesi è la prassi che forma la legge, mentre nei sistemi di civil law è la legge che regolamenta le attività lecite ed illecite.
Quando si parla di coworking ci si riferisce alla prassi in base alla quale professionisti di diversi settori economici decidono di condividere il luogo di lavoro ammortizzando le spese e al contempo creando una comunità di individui.
Una variante molto diffusa in America è la booth rental station che prevede l’affitto di una sola poltrona con specchio frontale, spesso nell’ambito della hair fashion stylist.
Si tratta di una grande possibilità per chi è agli esordi della propria attività e non dispone dei mezzi economici necessari ad aprire un proprio salone. Infatti, nel canone di locazione sono incluse, in quota parte, le spese di luce, acqua e gas così da evitare di sostenere la spesa interamente a proprio carico.
Chi condivide lo spazio lavorativo è tenuto a sottoscrivere un contratto di base, il cui contenuto è in parte definito per legge ed in parte lasciato alla libera determinazione delle parti coinvolte.
La prassi sviluppatasi in altri paesi è sicuramente servita in Italia per delineare ed individuare delle linee guida efficaci in tale materia.
Tuttavia, all’estero l’attività di estetista può essere esercitata da qualunque libero professionista, mentre in Italia la legge 175 del 2005 e la legge 1 del 1990 stabilisce che l’attività di parrucchieri ed estetica deve essere svolta in forma di impresa, individuale o societaria, che va iscritta presso il registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio. Il solo possesso della partita iva è quindi inidoneo e non sufficiente all’esercizio di tali attività. Pertanto, il professionista che decide di lavorare in coworking, condividendo il locale, deve necessariamente essere anch’egli un imprenditore. Infine, l’inizio dell’attività è anche subordinato alla presentazione della segnalazione certificata di inizio attività presso lo Sportello unico delle attività produttive, SUAP, presente nel Comune in cui ha sede l’attività imprenditoriale.
Il contratto di affitto di poltrona o di cabina viene adoperato, principalmente, nell’esercizio di attività commerciali di estetica e consiste nel dare in locazione una parte dei locali. In tal modo, il conduttore avvia la propria attività divenendo a sua volta un imprenditore e dovrà assolvere a tutti gli obblighi e oneri legali connessi all’esercizio dell’attività.
In sostanza, all’interno di uno stesso locale vengono a svolgere, contemporaneamente, più imprenditori la propria attività.
Il contratto regola l’esercizio delle attività dei due imprenditori nello stesso locale. In particolare, trova applicazione l’art. 1615 del codice civile, il quale rientra nella norme sull’affitto.
Ovviamente, è necessaria l’indicazione delle parti del locale che verranno utilizzate dai due imprenditori.
L’accordo contrattuale deve includere, comunque, l’orario di apertura dei locali, che potrebbero essere diversi per i due imprenditori, nonché ulteriori clausole di condotta per la gestione della clientela.
Il contratto di affitto di poltrona rientra nello schema contrattuale della locazione d’immobile strumentale. Infatti, i beni mobili risultano essere accessori e strumentali rispetto all’utilizzazione dell’immobile. Pertanto, è previsto il pagamento dell’imposta di registro pari all’1% in base all’art. 5 del DPR n. 131 del 1986.
Venendo al concedente, questi è tenuto ad emettere fattura, soggetta ad IVA, in relazione al canone dovuto.
Rispetto all’affittuario, egli è tenuto ad avere una propria cassa ed un apposito blocchetto di ricevute fiscali da rilasciare alla clientela.
L’affitto di poltrona è caratterizzata dal fatto che due imprenditori operano contestualmente nello stesso ambiente. Considerando la vicinanza delle due attività, sovente accade che tra i due possa venirsi a creare un rapporto di lavoro dipendente di fatto. A tal proposito, ogni imprenditore dovrà gestire la propria clientela in autonomia, rilasciando la propria ricevuta fiscale.
Inoltre, i due professionisti devono comportarsi in modo tale da non interferire nella gestione dell’altrui attività d’impresa.
Ogni professionista è tenuto al rispetto di differenti obblighi di legge, verso i propri lavoratori. In particolare, è tenuto alla valutazione dei rischi e all’elaborazione del relativo documento, all’effettuazione delle visite mediche ai propri dipendenti e alla predisposizione degli strumenti idonei per la protezione da sostanze pericolose.
Va anche detto che la particolare condizione derivante dallo svolgimento contestuale di due attività d’impresa nello stesso locale comporta il rispetto di ulteriori obblighi e limiti volti ad evitare ogni altro rischio derivante dalla presenza delle due attività professionali.
A ragione di ciò, concedente ed affittuario dovranno predispongono un documento informativo sulle reciproche responsabilità. Così, ad esempio, il concedente ha la responsabilità dei luoghi e degli impianti in uso; mentre, l’affittuario sarà responsabile dell’utilizzo e della manutenzione ordinaria della parte di locale in affitto.
Se l’affittuario si avvale di strumenti di cui ha la proprietà, dovrà indicarli in un elenco completo della relativa certificazione di conformità.
Infine, laddove un’indagine ispettiva dovesse accertare che la poltrona o cabina non rispetta le condizioni igieniche previste dalla legge, i relativi provvedimenti di sospensione verranno adottati ed applicati soltanto sul locatore, in quanto responsabile della poltrona come previsto dal contratto d’affitto.
Per svolgere la propria attività professionale mediante il ricorso al contratto d’affitto di poltrona è necessario che i soggetti coinvolti effettuino la segnalazione certificata d’inizio attività, comunemente SCIA, presso l’Ufficio comunale competente.
L’affittuario che stipula la segnalazione certificata di inizio attività deve indicare la intervenuta concessione in affitto ad altro soggetto di parte dei beni mobili del locale. Inoltre, questi dovrà specificare se intenderà utilizzare esclusivamente le attrezzature messe a disposizione dall’imprenditore ovvero se si avvarrà di altri strumenti di sua proprietà.
Infine, è necessario allegare la planimetria del locale, indicando le parti che saranno date in affitto all’affittuario.
Il legislatore, al fine di evitare un uso abusivo di tale istituto, ha introdotto una serie di limiti quantitativi di utilizzo del contratto d’affitto di poltrona.
In primo luogo, è possibile affittare una poltrona per le imprese con meno di 3 dipendenti; due poltrone per le imprese che hanno da 4 a 9 dipendenti; tre poltrone per le imprese con più di 10 dipendenti.
L’affittuario che svolge l’attività mediante affitto di poltrona deve essere in possesso dei requisiti professionali e degli attestati di merito richiesti dal settore economico di riferimento.
I soggetti coinvolti nel rapporto contrattuale sono tenuti a stipularlo in forma scritta indicando i requisiti, i limiti, le modalità ed i contenuti delle reciproche obbligazioni.
Da una parte vi è il locatore, ossia il titolare dell’esercizio professionale che svolge l’attività in un locale autorizzato e a norma di legge. Dall’altro troviamo l’affittuario o conduttore, il quale deve essere in possesso dei requisiti professionali richiesti per legge.
Il contratto, una volta sottoscritto dalle parti, deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente e deve rivestire la forma dell’atto pubblico o della scrittura privata.
Gli elementi essenziali di tale contratto sono: la durata e le cause di risoluzione del contratto; la superficie in uso e la planimetria allegata; l’identificazione degli strumenti dati in affitto; la tipologia di attività che verrà svolta dall’affittuario e le modalità di svolgimento della stessa; il rapporto economico e il prezzo pattuito tra le parti; le norme in materia di responsabilità delle singole parti contrattuali.
In una prima fase, di verifica, il professionista locatore controlla che vi sia lo spazio idoneo ad ospitare un altro professionista. A tal proposito, occorre accertare che vi siano le condizioni urbanistiche, di igiene e di sicurezza.
L’affittuario dovrà quindi presentare la segnalazione certificata d’inizio attività al Comune del luogo ove svolge l’attività professionale.
A questo punto, le parti stipulano il contratto inserendovi tutti gli elementi e le clausole previste per legge, pattuendo anche il prezzo della locazione e la durata.
Infine, va detto che il contratto d’affitto di poltrona è un’utile strumento giuridico volto a combattere l’abusivismo e ad abbattere i costi di gestione aziendale, ovviamente ricordando che laddove dovesse costituirsi un rapporto di lavoro dipendente tra il locatore e l’affittuario ciò comporta l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge.
Modello Contratto di Affitto di Poltrona
Di seguito è possibile trovare un fac simile contratto di affitto di poltrona in formato Doc da scaricare e da utilizzare come esempio. La bozza di contratto di affitto di poltrona può essere modificata inserendo i dati delle parti e gli altri elementi contrattuali mancanti, per poi essere convertita in formato PDF o stampata.