In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del contratto di manutenzione impianto di videosorveglianza e mettiamo a disposizione un fac simile di contratto da scaricare.
Caratteristiche del Contratto di Manutenzione Impianto di Videosorveglianza
La sicurezza rappresenta un principio cardine per ogni individuo. Investire sulla sicurezza, pertanto, costituisce un pensiero di rilievo per tutti coloro che intendono dormire sonni tranquilli all’interno delle loro abitazioni oppure in relazione al luogo di lavoro. Uffici, officine, studi legali ed ogni altro ambito lavorativo di riferimento rappresentano oggetto di debita tutela dal punto di vista della sicurezza. Molte società, infatti, si occupano della sorveglianza inerente qualsivoglia ambiente soggetto alla tutela disposta da privati oppure dalla Pubblica Amministrazione, laddove sia un ente di questo genere a farne richiesta.
Sorvegliare un edificio o comunque un’abitazione spesso è un compito delegato ad apposito personale delegato. L’attività umana, tuttavia, è oggi stata largamente sostituita da quella meccanica o automatica. Idonei impianti di videosorveglianza sopperiscono al lavoro dell’uomo nel controllo per tenere indenne da rischi, pericoli e furti un certo ambiente. Indubbiamente, l’attività umana conosce dei limiti, soprattutto legati al tempo, in relazione al denaro speso ed alle eventuali possibilità di distrazione. Diversamente, l’attività meccanica legata agli automatismi degli impianti studiati a tal fine possono effettuare attività di sorveglianza in maniera potenzialmente limitata.
Un impianto di videosorveglianza costituisce un sistema di alta ingegneria studiato con lo scopo di consentire un controllo ad ampio raggio sia nel tempo che nello spazio. Locali come dimore private, luoghi di lavoro, spazi condominiali sono sempre più dotati di tali sistemi capaci di rendere l’esistenza più serena e con minori incombenze legate al controllo fisico. Infatti, è sufficiente un collegamento da remoto per poter ottenere con estrema certezza un controllo molto accurato in termini di tempistiche nonché di nitidezza dell’immagine in relazione alla tipologia di qualità presente sui citati sistemi. Diverse società pubblicizzano strumenti di qualità idonea alle esigenze relative alla tutela di determinati ambienti. Ogni individuo può scegliere il tipo di servizio più indicato, nonché il livello di qualità tecnica desiderato in relazione ad un costo più o meno elevato.
Esistono diverse tipologie di sistemi atti a video sorvegliare zone o luoghi di interesse. Qualsiasi sia il tipo prescelto, tutti i sistemi professionali risultano accomunati da tre elementi di carattere tecnico gestionale: l’ambiente video, la gestione del sistema, la sicurezza dello stesso. L’ambiente video è orientato ad acquisire le immagini e a curare non solo la loro visualizzazione ma anche la relativa analisi e memorizzazione. La gestione del sistema consente, invece, di interfacciare i vari aspetti funzionali legati alla gestione dei comandi dell’operatore in relazione all’intero sistema. Infine, la sicurezza svolge il compito di tutelare nell’insieme la corretta funzionalità degli elementi del sistema che interagiscono tra loro, segnalando eventuali guasti o manomissioni.
La tipologia di sistemi può variare proprio in relazione all’ambito di riferimento all’interno del quale installare un impianto di videosorveglianza. Si distingue, infatti, tra l’ambiente professionale e quello privato. Nel primo caso risulta opportuno adottare tutte le accortezze previste per legge in tema di indicazioni e autorizzazioni preventive, nel secondo caso non occorrono evidentemente autorizzazioni volte a tutelare la propria dimora e le persone ivi presenti in un certo momento.
Il sistema di videosorveglianza si basa su un impianto che tecnicamente utilizza strumenti di acquisizione video e immagini. Ogni telecamera provvede, dunque, a convertire segnali elettronici dall’esterno verso l’interno in immagini. Inoltre, la telecamera deve essere tecnologicamente strutturata per consentire una corretta individuazione dell’individuo ritratto nell’immagine in movimento, oltre che la visualizzazione dei dettagli che caratterizzano un certo elemento o individuo. Più è elevata la tecnologia messa a disposizione più i dettagli saranno nitidi e valorizzanti gli elementi di interesse.
Per questi motivi, la selezione di una videocamera di sorveglianza passa per determinati criteri di scelta.
A partire dal bilanciamento di colori, ciò che determina la scelta di una telecamera considera anche il campo dinamico e l’eventuale rumore del foto sensore, nonché i vari tempi di esposizione legati alla sensibilità dello spettro in ragione del tipo di illuminazione. Ciò che rileva nella scelta di una adeguata telecamera raggiunge anche i mezzi utilizzati per la taratura del sensore da remoto, nonché l’alimentazione di emergenza, in caso di repentina mancanza di energia elettrica.
A tal fine, è possibile distinguere tra telecamere fisse oppure motorizzate, tra quelle controllabili da remoto o meno, con la possibilità di indicare quali comandi lo zoom o panoramiche sui vari punti di interesse. Tra le più gettonate esistono le telecamere IP che, se connesse alla rete internet, possono essere controllate da qualsiasi parte del mondo.
La necessità di disporre di telecamere per l’esterno determina una scelta diversa per la robustezza e, in generale, per i materiali scelti per la loro realizzazione, essendo destinata ad un uso che prevede la naturale esposizione agli agenti atmosferici.
Lo schema legislativo all’interno del quale viene disciplinata la materia relativa ai sistemi di videosorveglianza risponde, innanzitutto, ai parametri regolamentari europei. Si tratta della disciplina volta alla tutela dei dati personali nonché della privacy. Il regolamento numero 679 del 2016 tutela i predetti dati a livello europeo ma l’ordinamento italiano fa riferimento al Decreto Legislativo numero 196 del 2003 e successive modifiche integrative. Le immagini rilevate dai sistemi di videosorveglianza, infatti, non possono essere diffuse senza il consenso degli interessati ma tali dati possono essere trattati soltanto nel rispetto della privacy e con il limite delle finalità preordinate allo scopo inerente l’utilizzo degli impianti di videosorveglianza.
Spetta al titolare del trattamento dei suddetti dati valutarne l’utilizzo in proporzione alle finalità da raggiungere.
Per questo motivo, occorre, tuttavia, che gli interessati vengano adeguatamente informati della presenza di videocamere in occasioni che abbiano natura pubblica o privata, corredate da opportune indicazioni in merito al titolare del trattamento dei dati e sulle finalità perseguite. L’informativa in questione deve poter rinviare anche a tutte le norme di legge coinvolte nella tutela dei diretti interessati dall’utilizzo di impianti di videosorveglianza.
L’utilizzo di videocamere è particolarmente diffuso negli ambienti di lavoro e ciò comporta una particolare disciplina che rimanda allo Statuto dei Lavoratori, a norma del quale la videosorveglianza è consentita soltanto per particolari esigenze organizzative e produttive, nonché per la sicurezza dei lavoratori e per la tutela del patrimonio aziendale.
Anche nelle abitazioni che prevedano una comunione di beni, come nel caso del condominio, è possibile procedere all’installazione di videocamere previa delibera assembleare che contempli la maggioranza dei votanti ai sensi dell’articolo 1136 del Codice Civile.
Un’azienda che investa sulla produzione di impianti di videosorveglianza, pone la sua attenzione sul lavoro di tre figure fondamentali: i committenti, i progettisti e gli installatori. Ogni passaggio produttivo deve, a sua volta, rispondere a determinati criteri legislativi che, fondamentalmente, impongono il rispetto di indicazioni stringenti. Fra le principali sussiste la capacità della videocamera di riprendere soltanto determinati angoli di visuale, non panoramiche, oltre all’esigenza di raccogliere dati con preventive misure di sicurezza, oltre che di consentirne la trasmissione solo a seguito di pervenute autorizzazioni conformi alla raccolta e al trattamento di dati personali.
Inoltre, l’impianto deve consentire la conservazione dei dati soltanto per il tempo necessario alla consultazione e comunque in maniera limitata, non perpetua. Sono fatte salve, per specifiche esigenze, tempi di conservazione maggiori rispetto a quelli ordinariamente prevedibili.
Il mancato rispetto delle suddette indicazioni che limitano la capacità di raccolta dei dati medesimi, comporta l’insorgenza di una certa responsabilità per l’azienda stessa.
Infatti, quest’ultima deve rilasciare debita documentazione che attesti la conformità dell’impianto alle norme di legge. Diversamente, sono previste sanzioni pecuniarie che possono trovare anche rilevanza penale.
Il contratto di manutenzione dei sistemi di videosorveglianza è un accordo sorto tra un professionista, in genere un’azienda produttrice, da un lato e una persona fisica, una società o un ente amministrativo pubblico dall’altra.
Tale accordo rivela come principale utilità quella di mantenere una costante efficacia funzionale nell’impianto di videosorveglianza in considerazione. Le condizioni ottimale di un tale impianto possono, infatti, essere garantite soltanto da una corretta e programmata o programmabile manutenzione. Oltre alla manutenzione, il contratto mira a regolare anche i rapporti tra le parti in merito alle differenti responsabilità oltre che in considerazione di eventuali guasti sopraggiunti.
Tra gli elementi fondamentali che un contratto di manutenzione deve contenere rileva, innanzitutto, l’indicazione dei dati personali delle parti, al fine di poterle identificare correttamente; la descrizione completa del sistema di videosorveglianza per poter individuare la strumentazione completa quale oggetto del relativo contratto; i correlati servizi di manutenzione o comunque di riparazione in caso di eventuali guasti, con indicazione specifica delle ispezioni periodiche, sei servizi di pulizia e dei vari aggiornamenti a livello di software; il riferimento alle tariffe e ai pagamenti nonché la durata del contratto allo scopo finalizzato.
A livello normativo è indispensabile che il contratto in questione presenti non soltanto la qualificazione dell’azienda produttrice o manutentrice, ma anche le relative garanzie assunte con la sottoscrizione del predetto atto. Salvo il caso in cui le parti decidano di esercitare il diritto di recesso, laddove previsto o laddove la normativa lo consenta, come nel caso dei contratti stipulati fuori dai locali commerciali, il contratto si intende perfezionato e valido con ricezione della relativa accettazione della proposta contrattuale.
Solitamente questo genere di contratti, con riferimento ai costi, contiene una clausola che rinvia alla normativa sull’aggiornamento dei prezzi di mercato al fine di adeguare le prestazioni inserite nel corso del tempo.
Non deve mancare, infine, il riferimento alla tutela della privacy e ad ogni norma di legge che la tutela espressamente, sia a livello europeo che nazionale. Il titolare del trattamento dei dati deve essere, infatti, individuato con specifico riferimento alle attività commerciali o pubbliche che risultino responsabili dell’acquisizione delle immagini tramite il suddetto impianto.
In sostanza, ogni elemento contrattuale presente svolge la funzione di tutelare sia l’azienda produttrice del relativo sistema di videosorveglianza, sia la parte acquirente, in qualità di soggetto privato o professionale ovvero relativo ad un ente della Pubblica Amministrazione. Tale tutela si estende alle garanzie di una parte e dell’altra. Qualora il soggetto acquirente fosse un consumatore, lo stesso sarebbe, in aggiunta, tutelato dalla specifica normativa di riferimento, denominata Codice del Consumo, per quanto riguarda, nello specifico, la presenza di clausole vessatore non specificatamente approvate ovvero poco chiare nella loro redazione.
La responsabilità del soggetto manutentore che si assuma la garanzia della prestazione ha natura contrattuale. Tale responsabilità prevede l’esatto adempimento della prestazione, puntuale nel compimento e senza ritardo, pena la possibile risoluzione del contratto prevista ai sensi dell’articolo 1453 del Codice Civile.
Ulteriori profili di responsabilità possono ravvisarsi anche sotto il profilo penale, laddove non sussistano idonei attestati di conformità ovvero qualora l’impianto di videosorveglianza sia in grado di generare danni a cose o persone con colpa o dolo.
In considerazione delle varie clausole apponibili i contratti di manutenzione possono essere più o meno consistenti e con maggiori o minori riferimenti normativi. Gli elementi di maggiore rilievo rimangono quelli sopra specificati con particolare attenzione alle prestazioni oggetto di manutenzione. Potrebbero, ad ogni modo, sopraggiungere delle modifiche contrattuali, unilaterali o bilaterali a seconda della volontà delle parti e comunque sempre a norma di legge.
Fac Simile Contratto di Comodato d’Uso Gratuito
Di seguito è possibile trovare un fac simile contratto di manutenzione impianto di videosorveglianza in formato Doc da scaricare e da utilizzare come esempio. La bozza di contratto di manutenzione impianto di videosorveglianza può essere modificata inserendo i dati delle parti e gli altri elementi contrattuali mancanti, per poi essere convertita in formato PDF o stampata.