In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del contratto di segnalazione clienti e mettiamo a disposizione un fac simile di contratto da scaricare.
Caratteristiche Contratto di Segnalazione Clienti
Prima di parlare nel dettaglio del contratto di segnalazione clienti, è opportuno fare alcune premesse, volte a meglio comprendere l’argomento oggetto di esame.
Innanzitutto, il soggetto che opera nell’ambito del contratto di segnalazione clienti è il cosiddetto procacciatore di affari. In altre parole, tale figura si occupa della promozione della stipula di contratti che siano favorevoli al proponente, all’unico e particolare scopo di aumentare la sua clientela. Egli si impegna, pertanto, a procacciare commissioni, scovare opportunità di tipo commerciale e segnalare clienti che potrebbero avere un interesse in ciò che il proponente offre (in tema di servizi oppure di specifici prodotti). Può trattarsi, senza distinzioni, sia di un soggetto fisico oppure di una vera e propria società che si occupa di quanto appena esplicato.
Il contratto di segnalazione clienti – Disciplina e caratteristiche
Il contratto di segnalazione clienti è un contratto che rientra tra quelli atipici, giacché ciò che viene compiuto dal procacciatore di affari non trova regolamentazione in nessuna norma facente parte del codice civile. Sul tema si fa tuttavia riferimento alla legge numero 39 dell’anno 1989, la quale individua tre distinte figure: gli agenti di tipo immobiliare, quelli merceologici e, infine, gli agenti aventi un mandato cosiddetto oneroso.
Tale legge ha inoltre sancito l’obbligo di iscrizione a ruolo per tutti coloro che svolgono un’attività onerosa avente la finalità di porre in essere affari inerenti a beni immobili oppure ad imprese (e questo anche nel asco in cui tali compiti vengano esercitati occasionalmente o discontinuamente).
Il successivo Decreto Legislativo numero 59 dell’anno 2010 ha poi effettuato alcune modifiche circa le modalità di accesso al cosiddetto “Registro” delle Imprese o al REA (acronimo di “Repertori” delle notizie di tipo economico e amministrativo), sostitutive dei dettami precedenti. Il Decreto in parola, tuttavia, non ha rettificato la disciplina che tratta del versamento delle provvigioni, le quali, nel caso in cui manchi l’apposita iscrizione, non sono ritenute dovute.
Sempre in tema di provvigioni si sono espresse le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, che hanno prontamente stabilito, con sentenza numero 19161 dell’anno 2017, che se il procacciatore di affari lavora in maniera continuativa con il proponente, allora viene in essere un rapporto che può essere definito di agenzia. Così facendo non si andrà ad applicare la legge numero 39 dell’anno 1989 e nemmeno il Decreto Legislativo numero 59 del 2020.
Contratto di segnalazione clienti – Qual è il ruolo del procacciatore di affari e quali sono i requisiti per diventarlo
Venendo adesso ai compiti, nel dettaglio, del cosiddetto procacciatore di affari, egli innanzitutto sarà tenuto a mettere a raffronto due soggetti in modo tale che possa procedere alla promozione della conclusione di un apposito contratto tra il promotore ed eventuali clienti interessati ai prodotti o servizi di quest’ultimo (ovverosia un contratto di natura commerciale).
Per far ciò tale figura deve necessariamente ottenere un incarico dalla parte proponente, cosa che normalmente avviene mediante una lettera.
Ottenuto detto incarico, il procacciatore avrà il compito di fare una serie di proposte a possibili clienti. E queste, come già brevemente anticipato, saranno inerenti a servizi oppure a determinati prodotti del soggetto proponente. Qualora tali clienti avessero interesse in ciò che viene offerto loro, il procacciatore di affari dovrà stilare una vera e propria proposta di accordo che poi manderà al proponente. Il proponente, a sua volta, avrà la facoltà di approvare la proposta o di rifiutarla.
Se la proposta rivolta al proponente avesse riscontro positivo, il contratto sarà concluso e il proponente avrà la possibilità di occuparsi in via personale delle ulteriori questioni e trattative con la propria clientela. Al procacciatore, sempre sulla base del contratto di segnalazione di clienti, spetterà una cifra per ciò che ha svolto in favore del soggetto proponente.
La figura in esame non trova tuttavia riscontro alcuno nell’ambito immobiliare, considerando che il procacciatore di affari non risulta certamente compatibile con il mediatore. Circostanza altresì rafforzata dal fatto che i compiti del procacciatore non sono sottoposti alla disciplina prevista dall’articolo 6 della legge numero 39 dell’anno 1989. In sostanza, al procacciatore non spetta un compenso per l’attività cosiddetta di mediazione “immobiliare” che egli potrebbe compiere. Di pari, non potrà nemmeno avere una delega circa la mediazione da eventuali agenzie di tipo immobiliare, considerando che questa è di competenza di coloro che sono regolarmente iscritti al REA (Ruolo “Agenti di Affari” in Mediazione).
In ogni caso, per concludere un contratto di segnalazione clienti e dunque per poter diventare procacciatore di affari non servono requisiti specifici (quali potrebbero essere, ad esempio, un determinato titolo, un’abilitazione in materia, professionale, o l’obbligo di effettuare un esame di stato).
Oltre a quanto sopra, preme aggiungere che il procacciatore d’affari non deve neanche essere in possesso di qualità di tipo morale o professionale, a differenza di figuri quali potrebbe essere l’agente “di commercio”.
A tale soggetto dovrà essere corrisposta una provvigione a seguito di ogni affare che ha procacciato al soggetto proponente, e corrisposta sulla base degli accordi conclusi in precedenza. Normalmente tale compenso viene corrisposto solo su quei contratti che abbiano avuto riscontro positivo, ovverosia per quelli che hanno portato al proponente delle entrate equivalenti alla cifra dovuta.
Posto quanto sopra è opportuno precisare che quanto percepito dal procacciatore di affari “occasionale”, a titolo di provvigione, è soggetto alla “ritenuta” di acconto e quindi rientra nella dichiarazione “dei redditi”.
In ogni caso, il ruolo del procacciatore di affari può essere svolto in via continuativa, oppure occasionalmente. Per quanto riguarda il primo, egli ha la possibilità di segnalare clienti anche per ciò che concerne bene immobili e imprese, oltre a dover essere iscritto alla lista dei cosiddetti mediatori (se non lo fosse non percepirebbe le varie provvigioni).
Il secondo, invece, potrà occuparsi unicamente di beni di tipo mobile e non sarà tenuto ad iscriversi alla lista dei mediatori.
Sempre per ciò che concerne l’attività occasionale del procacciatore di affari, l’articolo 2222 del codice civile fornisce una definizione esatta di “attività occasionale” e precisa che questa deve essere esercitata in mancanza dei caratteri della professionalità e della “prevalenza”.
Oltre a ciò, le divergenze tra le sopracitate tipologie di procacciatore di affari sogno innumerevoli. Basti pensare alla Partita Iva: necessaria per quello che svolge i propri compiti in modo continuato, il quale dovrà altresì emettere la dovuta fattura.
Contratto di segnalazione clienti e contratto di agenzia – Quali sono le principali differenze e cosa occorre sapere a riguardo
Passiamo adesso ad esaminare in cosa divergono il contratto di segnalazione clienti e il contratto di agenzia.
L’articolo 1742 del codice civile stabilisce che nell’ambito del contratto di agenzia il soggetto cosiddetto agente, si impegna a “favorire” nell’esclusivo interesse di un’altra parte, la stipula (e dunque la conclusione) di tutti quei contratti rientranti una determinata area del territorio. Al contrario, nel contratto di segnalazione clienti, e quindi nel campo del “procacciamento” di affari, il soggetto “procacciatore” non ha alcun obbligo relativamente alla conclusione dell’accordo tra le due parti di esso. I compiti del procacciatore d’affari, come già anticipato, consistono infatti nella promozione e nella segnalazione, nei confronti del proponente, dei clienti che nutrono un interesse per una determinata opportunità di tipo commerciale.
Un’ulteriore divergenza tra le figure in esame sta nel fatto che l’agente, riguardo al contratto di agenzia, agisce in maniera continuativa e stabile, a dispetto del procacciatore di affari.
In particolare, è possibile affermare le due attività contrastino nettamente l’una con l’altra, proprio per via dei requisiti propri di ognuna.
Contratto di segnalazione clienti e contratto di mandato – Caratteristiche e quali sono le principali differenze e cosa occorre sapere a riguardo
Innanzitutto e per meglio capire la differenza tra il contratto di segnalazione clienti e il contratto di mandato, occorre fare una premessa e analizzare al meglio la figura del mediatore.
Il mediatore è quel soggetto che porta a termine quanto dovuto affinché un determinato affare venga concluso. Colui che invece agisce nell’ambito del contratto di segnalazione clienti ha un ambito di esecuzione decisamente più ristretto, giacché il procacciatore di affari si adopera per segnalare i clienti al soggetto proponente.
A ciò si aggiunge che l’operato del mediatore è autonomo e di terzietà fra le parti e, nonostante l’incarico derivi espressamente da una di queste, non vi sono vincoli di natura giuridica con dette parti. Al contrario, il procacciatore di affari lavora in base all’incarico ricevuto dal proponente, al fine di soddisfare gli interessi di quest’ultimo.
Sul tema si sono espresse le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, le quali, mediante sentenza numero 19161 dell’anno 2017, hanno specificato che sussiste una netta differenza tra la figura del mediatore e quella del procacciatore di affari.
Venendo adesso alla definizione di contratto di mandato, esso viene definito quell’accordo con cui una parte (denominata appunto mandatario), si obbliga a porre in essere atti di tipo giuridico (uno o in misura superiore) nel mero interesse del soggetto chiamato mandante. Il mandante, pertanto, si attiva per l’alimentazione o la compravendita di beni, oltre ad assumere obblighi nei confronti del committente. Ne consegue che il mandatario sarà tenuto al trasferimento, con ulteriore negozio, in favore del mandante, il diritto che ha conseguito a proprio nome (benché nel puro interesse dell’altra parte).
Il procacciatore di affari, invece, non ha alcun potere di rappresentanza. Ne deriva che egli non ha la possibilità, ad esempio, di portare a conclusione un contratto, dovendo lo stesso limitarsi a segnalare il cliente. Una volta fatto, sarà poi il proponente ad entrare in contatto con il possibile acquirente per la sottoscrizione e dunque la conclusione di un ipotetico contratto.
Lettera di conferimento di incarico nell’ambito del contratto di segnalazione clienti- Di cosa si tratta e tutto ciò che occorre sapere a riguardo
Per lettera di conferimento di incarico, nell’ambito del contratto di segnalazione clienti, s’intende una vera e propria scrittura di tipo privato. Il che significa che detta lettera avrà validità ed effetti di legge.
Trattasi dell’atto con cui il proponente dà al procacciare di affari l’incarico di scovare ed effettuare l’apposita segnalazione di clientela con cui poter concludere affari.
La lettera di “conferimento” di incarico deve possedere terminati elementi, pena la sua validità. Tra questi troviamo: l’oggetto, e quindi la tipologia di rapporto lavorativo; i compiti del procacciatore di affari; il lasso di tempo in cui il procacciatore di affari dovrà svolgere l’incarico; il compenso, e dunque le varie provvigioni; le modalità di pagamento di dette provvigioni.
Tutto ciò potrà essere rettificato in corso d’opera, ovvero a potranno essere inserite specifiche clausole di esclusività, oltre a stabilire (solo per il procacciatore di affari che adempie ai propri compiti in maniera continuativa) clausole finalizzate alla non concorrenza. Così facendo il procacciatore di affari si impegnerà a non prendere incarichi da altre parti, che magari si occupano di beni oppure servizi che presentano similitudini con quelli espressamente indicati nell’oggetto del contratto di segnalazione clienti.
Naturalmente non sussiste nessun vincolo per ciò che concerne l’aggiunta di dette clausole. Ve ne possono essere alcune, ad esempio, in cui viene stabilita l’area di territorio ove il procacciatore di affari dovrebbe esercitare la propria attività, elemento certamente non reputato essenziale dell’accordo.
Posto quanto sopra, è bene precisare nuovamente che nell’atto in esame dev’essere determinato il compenso per il lavoro del procacciatore di affari, stabilito in percentuale su quegli affari che sono stati conclusi positivamente. Tali percentuali, in genere, si calcolano su ciò che il proponente ha effettivamente percepito dal cliente, al netto di eventuali sconti o riduzioni di prezzo.
Modello Contratto di Segnalazione Clienti
Di seguito è possibile trovare un fac simile contratto di segnalazione clienti in formato Doc da scaricare e da utilizzare come esempio. La bozza di contratto di segnalazione clienti può essere modificata inserendo i dati delle parti e gli altri elementi contrattuali mancanti, per poi essere convertita in formato PDF o stampata.